Come pagare di più i dipendenti spendendo meno - Dipendentileggeri

Come pagare di più i dipendenti spendendo meno

Stipendi sopra il minimo contrattuale: come gestirli in modo intelligente per non sprecare denaro

Quando si vuole pagare un dipendente con una retribuzione superiore alla paga base prevista dal CCNL, in busta paga viene solitamente inserita la voce “superminimo“. 

Come suggerisce il nome stesso (super-minimo), si tratta di un importo aggiuntivo che si somma al minimo retributivo stabilito dal contratto collettivo applicato.

Questo accade in due situazioni molto comuni: 

  1. Quando si assume un nuovo dipendente concordando una retribuzione superiore ai minimi contrattuali
  2. Quando si decide di aumentare lo stipendio a un dipendente già assunto.

Il superminimo spesso sembra la soluzione più immediata, ma nasconde due problemi fondamentali. 

Primo: essendo completamente tassato, se vuoi dare 100€ netti in più al dipendente, dovrai sborsarne più del doppio. 

Secondo: una volta concesso, diventa un costo fisso che non richiede alcuna controprestazione dal dipendente.

Un esempio pratico

Immaginiamo due scenari:

  1. Stai assumendo un nuovo impiegato e concordi uno stipendio di 1.800€ netti. Il minimo da CCNL è 1.400€ netti. La differenza verrà inserita come superminimo.
  2. Hai un impiegato a cui vuoi aumentare lo stipendio di 200€ netti al mese. Anche in questo caso, la differenza viene gestita come superminimo.

Gli errori più comuni nella gestione del superminimo

1. La contrattazione sul netto

Il primo e più costoso errore avviene quando si concorda una retribuzione netta con il dipendente. Questo porta molto spesso all’utilizzo del superminimo come strumento di “aggiustamento”, con due conseguenze negative:

  • L’azienda paga il massimo possibile in termini di tasse e contributi
  • Non si valutano alternative più vantaggiose per entrambe le parti

2. Mancanza di controprestazioni

Spesso gli imprenditori dicono: “Ti do 200€ in più, ma devi essere disponibile per gli straordinari”. Purtroppo, se questo accordo non viene formalizzato correttamente, il superminimo rimane un importo fisso senza alcun legame con le prestazioni richieste.

3. Nessuna reversibilità

Una volta concesso, il superminimo diventa praticamente impossibile da modificare o revocare, a meno che non sia stato strutturato fin dall’inizio come temporaneo o legato a specifiche condizioni.

Come strutturare gli aumenti in modo intelligente

1. Valutare il Welfare aziendale

Prima di utilizzare il superminimo, considera che nel 2024 puoi:

  • Erogare fringe benefit esentasse
  • Utilizzare il welfare aziendale
  • Sfruttare i premi di risultato defiscalizzati

2. Creare indennità specifiche

Se hai esigenze particolari, puoi strutturare:

  • Straordinario forfettizzato
  • Indennità di reperibilità
  • Indennità di funzione o coordinamento
  • Indennità trasferta

3. Strutturare il super minimo

Se decidi di utilizzare il superminimo, ricorda che puoi:

  • Renderlo temporaneo
  • Legarlo a specifiche prestazioni
  • Definirlo come assorbibile
  • Stabilire condizioni di mantenimento

Come scegliere lo strumento giusto

Prima di decidere come strutturare una retribuzione superiore ai minimi, chiediti:

  1. Ho bisogno di controprestazioni specifiche?
  2. L’aumento deve essere permanente?
  3. Posso sfruttare agevolazioni fiscali?
  4. Ho necessità di mantenere flessibilità futura?

Conclusione

La gestione delle retribuzioni è un aspetto cruciale per la competitività della tua azienda. Il superminimo, spesso utilizzato come soluzione automatica, può rivelarsi una scelta costosa e rigida.

Prima di procedere con aumenti o nuove assunzioni, prendi il tempo per:

  • Analizzare tutte le alternative disponibili
  • Strutturare accordi chiari e formalizzati
  • Proteggere la flessibilità futura dell’azienda
  • Ottimizzare il carico fiscale e contributivo

 

Non lasciare che la fretta o la mancanza di informazioni ti porti a sprecare risorse preziose. Con una pianificazione attenta, puoi creare un sistema retributivo vantaggioso sia per l’azienda che per i dipendenti.