Gli Errori di gestione dei dipendenti - Dipendentileggeri

Gli Errori di gestione dei dipendenti

I 4 ERRORI più comuni nella gestione dei dipendenti che stanno costando alla tua azienda migliaia di euro ogni anno

La gestione del personale è uno degli aspetti più critici e complessi per le PMI italiane. Spesso gli imprenditori si trovano a gestire questa area cruciale senza avere tutte le informazioni necessarie, applicando soluzioni standard che possono rivelarsi molto costose, ignorando soluzioni alternative più conveniente. In questo articolo analizzeremo i 4 errori più comuni nella gestione dei dipendenti che stanno costando alla tua azienda migliaia di euro ogni anno.

1. Non scegliere consapevolmente il CCNL

Molti imprenditori credono erroneamente che esista un solo CCNL per settore. Per esempio, nel settore metalmeccanico, gli imprenditori molto spesso pensano che il CCNL Metalmeccanico Industria firmato da Confindustria e CGIL, CISL e UIL sia l’unico esistente. 

In realtà, all’interno del settore Metalmeccanico Industria esistono più di 30 CCNL diversi, come in ogni settore merceologico in cui ci sono tanti contratti da poter utilizzare e scegliere quello giusto diventa fondamentale per ottimizzare i costi.

Perché succede?

  1. Abitudine: si è sempre fatto così
  2. Mancanza di struttura per analizzare le alternative
  3. Software gestionali limitati nei CCNL disponibili
  4. Comodità dei consulenti nel gestire un unico contratto sempre uguale per ogni settore merceologico

Impatto sul business utilizzando un contratto non ottimizzato

  • Costi più alti del necessario
  • Minore flessibilità gestionale
  • Regole più stringenti di quelle richieste dalla legge (molto più a favore dei dipendenti)

Come evitare l’errore: 

È necessario scegliere in modo più strategico il giusto CCNL.

È fondamentale quindi fare un’analisi per cercare di capire qual è il contratto che ti permette di abbassare lo stipendio lordo dei dipendenti, rispettando ovviamente il livello minimo di tutela previsto dalla legge, e inserire indennità esentasse

Oppure scegliere un contratto che ha costi più vantaggiosi su ferie, permessi, malattie, TFR, ecc…

IMPORTANTE: questo non significa ridurre lo stipendio del lavoratore, infatti stiamo parlando di ottimizzazione dei costi che ti permette di evitare costi non necessari senza ridurre le buste paga.

Per poter fare questa comparazione e scegliere il miglior contratto disponibile è necessario avere un’ampia conoscenza e competenza in merito di CCNL e conoscere tutte le loro sfaccettature.

2. Sbagliare il tipo di collaborazione

Spesso le aziende scelgono la tipologia di contratto sbagliata, non valutando attentamente quale sia più adatta alle proprie esigenze. In Italia esistono tre tipologie di rapporto di lavoro (autonomo, parasubordinato e subordinato), ognuna con caratteristiche e costi specifici.

Perché succede?

  • Mancanza di un’attenta analisi preliminare
  • Scelta basata solo sul costo apparente
  • Tentativo di aggirare i vincoli del lavoro subordinato
  • Sottovalutazione dei rischi legali

Impatto sul business:

  • Attivazione di contratti più onerosi del necessario
  • Rischio di vertenze e sanzioni
  • Perdita di flessibilità gestionale
  • Costi imprevisti in caso di contenzioso

Come evitare l’errore: Prima di attivare una collaborazione è necessario valutare:

  1. Nel caso di lavoro autonomo:
    • Effettiva presenza di partita IVA
    • Reale autonomia organizzativa
  2. Per il lavoro parasubordinato:
    • Occasionalità o continuità della prestazione
    • Necessità di coordinamento
    • Focus sul risultato invece che sul tempo
  3. Per il lavoro subordinato:
    • Effettiva necessità di potere direttivo
    • Valutazione dei costi complessivi
    • Analisi delle tutele necessarie

La scelta corretta della tipologia contrattuale non solo protegge l’azienda da rischi legali, ma permette anche di ottimizzare i costi e aumentare l’efficienza organizzativa.

3. Sbagliare l'inquadramento del dipendente

Nell’ambito del lavoro subordinato, uno degli errori più costosi è quello dell’inquadramento errato. Secondo quanto emerso dalla ricerca, quasi il 50% delle vertenze di lavoro comprende una richiesta di differenze retributive dovute proprio a questo motivo.

Perché succede?

  • Tentativo di ridurre i costi attraverso il sotto inquadramento
  • Mancata analisi delle mansioni effettive
  • Processo di inquadramento non strutturato
  • Sottovalutazione dei rischi legali

Il processo corretto prevede tre passaggi:

  1. Stabilire la mansione effettivamente svolta dal dipendente
  2. Verificare nel CCNL (sezione “classificazione del personale”) a che livello si trova tale mansione
  3. Inquadrare il dipendente nel livello indicato dal CCNL riconoscendogli la retribuzione corrispondente

Come evitare l’errore:

  • Documentare accuratamente le mansioni assegnate
  • Verificare la corrispondenza tra mansioni e livello
  • Aggiornare l’inquadramento se cambiano le mansioni
  • Mantenere coerenza tra inquadramento e retribuzione
  •  

Conseguenze del sotto inquadramento:

  • Rischio di vertenze con richieste di differenze retributive
  • Sanzioni da parte degli organi ispettivi
  • Danni di immagine e clima aziendale
  • Necessità di pagare contributi arretrati

 

La corretta classificazione del personale non è solo un obbligo legale, ma rappresenta anche uno strumento di gestione efficace per valorizzare le competenze e motivare i dipendenti.

  •  

4. Non sfruttare le agevolazioni contributive

In Italia, paese in cui il costo del lavoro è fra i più alti in Europa, esistono numerose agevolazioni contributive che permettono di ridurre significativamente i costi. Eppure, come evidenziato nella ricerca, molti rapporti di lavoro che potrebbero beneficiarne non vengono “agevolati”, facendo perdere alle aziende importanti opportunità di risparmio.

Perché succede?

  • I professionisti sono schiacciati dalla burocrazia quotidiana
  • Manca un iter strutturato per valutare le agevolazioni
  • Le normative cambiano frequentemente
  • L’analisi viene fatta dopo aver scelto il candidato

Come evitare l’errore: La valutazione delle agevolazioni va fatta in due momenti distinti:

  1. Prima della ricerca del candidato:
  2. Analisi preventiva delle agevolazioni disponibili
    • Match tra requisiti agevolazioni e profilo ricercato
    • Selezione mirata del candidato
    • Ottimizzazione del risparmio
  3. Dopo aver individuato il candidato:
    • Verifica dei requisiti personali
    • Analisi delle agevolazioni applicabili
    • Rischio di perdere opportunità di risparmio
    • Minor margine di ottimizzazione

L’approccio strategico prevede:

  • Valutazione preventiva di tutte le agevolazioni
  • Pianificazione delle assunzioni
  • Documentazione accurata dei requisiti
  • Monitoraggio continuo delle nuove opportunità

 

Una corretta strategia sulle agevolazioni contributive può fare la differenza tra un’assunzione costosa e una vantaggiosa per entrambe le parti.

  •  

Conclusione

Se hai un’azienda devi assolutamente considerare una gestione più strategica del personale per ottimizzare i costi ed evitare di tagliare drasticamente i margini aziendali.

Come abbiamo visto, gli errori più comuni causano:

  • Sprechi economici significativi
  • Rischi di vertenze evitabili
  • Perdita di flessibilità organizzativa
  • Clima aziendale compromesso

 

Ma c’è una buona notizia: questi errori sono evitabili. La chiave è passare da una gestione passiva e standardizzata a un approccio strategico e personalizzato.

Dipendenti Leggeri aiuta ogni giorno le PMI italiane a:

  • Ridurre il costo del lavoro per ogni dipendente
  • Aumentare il netto in busta paga ai dipendenti
  • Migliorare la flessibilità contrattuale
  • Migliorare la produttività e il clima aziendale
  • Ridurre il rischio di vertenze

 

Non lasciare che la gestione del personale diventi il tallone d’Achille della tua azienda.

Contattaci per una consulenza gratuita: scoprirai come ottimizzare i costi della tua azienda e aumentare la felicità e la produttività dei tuoi dipendenti.